
Aldo Colombini: il mago che fece ridere l’America ...e stupì mezzo mondo
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Immagina di entrare in un teatro in Florida. Sul palco, un uomo dall’accento inconfondibile comincia a raccontare storie e far magie con corde, carte e una mimica da attore consumato. In pochi minuti, hai già riso tre volte… e sei stato fregato due. Non capisci ancora come abbia fatto, ma ti sta già simpatico. Quel mago si chiama Aldo Colombini. Ed è uno dei personaggi più amati della magia del XX secolo.
Nato a Parma nel 1951, Aldo non aveva in programma di diventare una star della magia mondiale. Eppure, dalla sua prima esibizione amatoriale nel 1969, qualcosa si è messo in moto. Qualcosa che lo ha portato a vincere premi internazionali, a girare il mondo con la sua comicità travolgente e a pubblicare centinaia di effetti magici usati ancora oggi da maghi professionisti e appassionati.
Ma cosa rendeva speciale Aldo Colombini? Non solo la tecnica. Non solo la creatività. La sua vera magia era la capacità di far ridere e stupire allo stesso tempo, come quei rari attori comici che riescono a essere profondi senza mai prendersi troppo sul serio.
Un italiano tra le stelle (magiche) americane
Negli anni ’90, Aldo si trasferisce negli Stati Uniti. E lì, succede qualcosa di insolito: un mago italiano, con il suo accento e il suo stile teatrale, conquista un pubblico americano notoriamente difficile. Partecipazioni a show televisivi, conferenze in tutto il mondo, una miriade di DVD e libri di successo. E, soprattutto, un posto speciale nel cuore di chi lo incontrava.
Aldo non cercava mai di sembrare più “internazionale” di quello che era. Anzi, il suo accento diventava parte del personaggio. Lo usava, ci giocava, lo esagerava. Diceva frasi come: “Sorry for my English, I learned it from a pizza box!” – e intanto ti aveva già rubato la carta e fatto sparire il mazzo.
Ma dietro le battute c’era un’enciclopedia vivente di idee magiche, molte delle quali create appositamente per essere semplici, visuali e perfette da eseguire in ogni situazione. Aldo credeva nella magia che si può fare ovunque, con oggetti semplici, ma che colpisce come un pugno nello stomaco (magico, si intende).
Il re dei Packet Trick
Uno degli aspetti più sorprendenti del lavoro di Aldo Colombini è il suo contributo ai Packet Trick: quelle routine con pochi assi o carte speciali che nascondono colpi di scena, cambi visivi e finali impossibili. Aldo non solo ne ha creati tantissimi, ma li ha anche resi accessibili, eleganti e, soprattutto, divertenti da eseguire. Se hai mai avuto in tasca una routine con poche carte e un grande impatto… c’è una buona possibilità che ci sia lo zampino di Colombini.
La sua capacità di semplificare effetti complessi, di renderli facili da ricordare e di vestirli con presentazioni brillanti ha influenzato generazioni di maghi da close-up. Ancora oggi, i suoi Packet Trick sono tra i più consigliati per chi vuole stupire con leggerezza e stile.
Un’eredità piena di risate, trucchi e amore per l’arte
Insieme alla sua compagna di vita e di scena, Rachel Colombini, ha fondato la casa di produzione Wild-Colombini Magic, creando uno degli archivi più ricchi di routine, DVD e materiali per maghi di ogni livello. Il loro lavoro ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo magico, ispirando chiunque ami combinare spettacolo e meraviglia con un tocco di ironia.
Una curiosità per veri appassionati
Sapevi che Aldo è stato uno dei pochi maghi italiani a esibirsi al famoso Magic Castle di Hollywood? Non solo ci si è esibito, ma ci ha lavorato regolarmente – un onore riservato a pochissimi, e un segno di quanto fosse amato e rispettato dalla comunità magica internazionale.
Allora… ti è mai capitato di usare un effetto di Aldo Colombini senza saperlo? Magari una routine con poche carte che ti sembrava "classica", ma che portava la sua firma nascosta?
Se anche tu ami i Packet Trick e cerchi qualcosa di fresco, originale e pronto da eseguire, dai un’occhiata alla nostra selezione su solopermaghi.it: troverai una collezione curata di effetti ispirati allo stile di Aldo, perfetti per sorprendere con poche carte e tante emozioni.
Perché, come diceva lui: “La magia è una cosa seria… ma non prendetela mai troppo sul serio.”