
The Clairvoyants: quando il mentalismo diventa un numero a due… e il pensiero vola
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C’è qualcosa di affascinante nelle coppie che lavorano insieme sul palco. Ma quando si tratta di The Clairvoyants, la sensazione è ancora più intensa. Perché Thommy Ten e Amélie van Tass non sono solo due artisti: sono un unico respiro, due menti che sembrano connesse da un filo invisibile.
Insieme formano uno dei duo di mentalismo più eleganti, precisi e sorprendenti degli ultimi anni. Basta vederli una volta sul palco per capire che non si tratta solo di “indovinare oggetti” o “leggere il pensiero”: è un’esperienza teatrale raffinata, costruita sulla tensione emotiva e sulla complicità silenziosa.
Dall’Austria al mondo (passando per America’s Got Talent)
Thommy e Amélie vengono dall’Austria e hanno iniziato a esibirsi insieme nel 2011. Da subito, il loro stile ha catturato l’attenzione: una combinazione di mentalismo classico, teatralità europea e un’eleganza da sala da concerto. Ma il vero boom è arrivato nel 2016, quando si sono presentati a America’s Got Talent… e sono arrivati secondi nella classifica finale.
Da quel momento, la loro carriera è decollata: spettacoli internazionali, tour in tutto il mondo, partecipazioni a The Illusionists e un seguito sempre più vasto. Oggi i Clairvoyants sono riconosciuti come un punto di riferimento del mentalismo moderno, sia per stile che per tecnica.
Il potere della connessione (vera o illusoria?)
Il loro punto di forza è senza dubbio la connessione mentale apparentemente impossibile. Amélie, con la sua grazia ipnotica, sembra percepire qualsiasi oggetto, pensiero o dettaglio venga scelto dal pubblico… mentre Thommy è spesso a metri di distanza, o addirittura bendato.
La cosa incredibile è che tutto avviene con naturalezza: nessuna frenesia, nessuna teatralità forzata. Solo sguardi, pause e parole precise. Ogni gesto è calibrato. Ogni effetto costruito per far credere, anche solo per un attimo, che qualcosa di inspiegabile stia realmente accadendo.
E forse è proprio questo il loro segreto: rendere il mistero elegante, anziché gridato. Sospirato, anziché svelato.
Non solo scena: anche libri, conferenze e ispirazione
Oltre alla scena, i Clairvoyants sono anche attivi nel mondo della divulgazione magica. Tengono conferenze, scrivono libri e condividono pensieri sulla costruzione degli effetti, la psicologia del pubblico e la dinamica a due.
Il loro lavoro è particolarmente prezioso per chi vuole esplorare l’arte della comunicazione non verbale, le tecniche di reading e la struttura di uno spettacolo a due voci. Con loro, il mentalismo non è più solo “un numero”: è una danza mentale tra performer e spettatore.
Una curiosità per appassionati
Sai qual è una delle fonti di ispirazione dichiarate da Thommy e Amélie? Il mondo del varietà classico e dell’illusionismo degli anni ’30 e ’40, dove ogni numero era costruito come una scena teatrale. E infatti, nei loro show, si respira quella cura per i dettagli, la scenografia, la musica… ogni elemento contribuisce alla magia.
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Proprio come fanno i Clairvoyants.
Perché a volte, la vera magia non sta nel colpo di scena… ma nello spazio vuoto tra due sguardi.